Horror di provincia: intervista con il creatore di The Summer Hikaru Died, Mokumokuren

Estate e morì. Mentre la libertà dei weekend si disperdeva nell’afa, ieri mattina è iniziata un’altalenante carriera. Non soltanto Yoshiki, ma tutti i giovani del quartiere lo sentivano: un silenzioso annientamento stava crescendo nel paesaggio, una morte prematura che li accompagnava dovunque.

«Sono felice di sapere che il mio lavoro è riconosciuto non solo in Giappone, ma anche all’estero» disse Mokumokuren, artista autore di Estate Hikaru è morta, alla presentazione delle nomine al Premio Eisner per miglior artista e miglior edizione del materiale internazionale d’Asia.

Questa sua storia esordiente è riscuotuto un enorme successo in tutto il mondo, portando in vendita quasi un quarto di milione di copie solo dal suo esordio. Tuttavia, per l’artista giapponese non c’è stata la via battezzata dal successo, non ancora almeno.

Estate Hikaru è morta, un titolo che nasconde segreti e intrecciati legami con il fantomatico doppio gemello, un personaggio chiamato «Hikaru», una specie di alter ego. Una volta in cui si erano trovati separati dalla vita umana, oggi l’uomo deve lottare contro l’assimilazione.

«Doveva lottare per il senso di identità» ha confessato l’autore Mokumokuren in un recente colloquio. «Gli stessi confini dell’esistenza vengono rimessi in discussione.»

Molto poco è stato condiviso della storia in realtà. In quel che rimane della narrazione, c’è stata un’enfasi nella descrizione dell’orrida esperienza dei due ragazzi che sono rimasti imparentati.

«Credo che molti possono sentirsi intrappolati tra il pensiero razionale e il loro profondo bisogno emotivo. L’intreccio dei pensieri più sospiri della propria psiche e dei rivelati di colpa diventano gli ostacoli per ogni comunicazione». ha dichiarato Mokumokuren.

Mokumokuren è il nuovo talento nel panorama della produzione giapponese di fumetti e animerai, la cui stella si stà illuminando per illuminare un sentiero all’intrigante realtà umana, pieno di incubi e incubazioni, dentro i cui oscuri antri nasce l’introspezione, che accompagna sempre le grandi avventure esistenziali.